Rivista n.4/5 Luglio/Ottobre 2016
Necessità e valore di un impegno formativo
Lucia Balduzzi
FOCUS
La psicomotricità ai tempi di Flatlandia e Pollicina: una introduzione al tema
Paola Manuzzi
In una società in rapido mutamento come la nostra, anche la psicomotricità educativa deve necessariamente reinterrogare i propri scenari, le proprie proposte, i propri linguaggi e darsi una prospettiva sensibile alle interfacce relazionali di contesti educativi in rapida evoluzione.
Azione, mobilizzazione degli affetti e del pensiero
Il ruolo della corporeità nei contesti educativi
Andrea Bonifacio, Giulio Santini
Le correlazioni esistenti tra il movimento, l’azione, la corporeità, l’espressione degli affetti e la mobilizzazione del pensiero nel primo sviluppo del bambino, con un’attenzione particolare all’intervento psicomotorio in ambito educativo e preventivo.
Il dialogo tra adulti e bambini: il contributo psicomotorio
Ferruccio Cartacci
Integrando gli studi sulla relazione diadica primaria e sulla triade primaria con il pensiero psicomotorio, si traccia una ipotesi pedagogica fondata sulla fiducia nelle competenze intrinseche del bambino e sulla centralità dei processi di sintonizzazione corporea.
Gioco psicomotorio e scuola
Giuseppe Nicolodi
Il gioco psicomotorio a scuola come prevenzione del disagio infantile e strategia formativa nei confronti del disagio educativo; riflessione sulle diverse modalità di intervento psicomotorio nella scuola, attraverso una lunga collaborazione in ambito formativo con i servizi educativi del Comune di Bologna.
Sulle tracce della propria espressività corporea
Tiziana Andrenelli
A partire dai laboratori di formazione corporea per adulti impegnati in ambito educativo, emergono i nessi tra vissuto personale e intervento professionale. Attraverso alcuni esempi tratti dall’esperienza, le conoscenze teoriche, pratiche e personali si integrano nella persona dando origine a una nuova modalità di comunicare e relazionarsi.
Il senso e la presa di coscienza dell’azione educativa
Un punto di vista psicomotorio
Claudia Fazzioli, Graziana Ferlini
Il Centro “GiochiSaltiCapriole” che ha proposto nell’arco di vent’anni ad educatori e insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria esperienze in ambito psicomotorio, interroga il senso di un agire educativo che non è riconducibile ad un modello unico, in quanto gli attori a cui sono rivolte le cure sono soggetti in evoluzione, e gli adulti con loro.
L’intervento dello psicomotricista in ambito educativo
Anton Maria Chiossone
La psicomotricità e la scuola, in Italia, hanno incrociato la loro storia negli ultimi 40 anni, oggi il contesto è cambiato, la figura dello psicomotricista si è andata definendo all'interno di una normativa sulle Professioni che si è modificata, ma esistono spazi e norme che consentono ancora di utilizzare le competenze e l'esperienza degli psicomotricisti nella scuola e sul territorio.
ARGOMENTI
Crescere ed essere già cresciuti
Andrea Canevaro
Chi sta crescendo non ha ancora chiaro il posto che avrà nel mondo e nella sua storia. Chi è cresciuto, quel posto l’ha, bene o male, trovato, grazie alle proprie capacità, ma anche grazie ad altri che le hanno favorite. Gli altri: sono forse il legame fra l’essere piccoli, e l’essere grandi. Parlare e operare di queste realtà come se fossero la stessa cosa, trascurando aspetti fondamentali, può creare equivoci e qualche danno.
Pratica e narrazione del corpo nella cultura del consumo
Rossella Ghigi
La sociologia oggi si occupa di consumi del corpo nella doppia accezione di corpi che consumano beni e servizi, ma anche di corpi che sono consumati nelle pratiche quotidiane. Aspetti del modo in cui la cultura del consumo contemporanea chiama in causa l’esperienza corporea, evidenziando elementi di continuità col passato, quelli propri dell'epoca attuale e le possibili esperienze di resistenza.
Corpo-parola, parola-corpo: una metafora di rigenerazione
Milena Bernardi
Comunicazione corporea, narrazione teatrale, letteratura per l’infanzia, storie. Un punto di vista su un percorso formativo per toccare, vedere, sentire la dimensione del simbolico con le mani, i piedi, la voce, il pensiero nella relazione con l’infanzia.
La scienza bambina e i laboratori delle scoperte
Paola Manuzzi
Alcune forme di gioco spontaneo dei bambini sono un primo approccio al pensiero scientifico, con modalità tipiche della cultura infantile. Come sostenere il farsi del pensiero infantile, prendendo spunto dalla rivisitazione critica di un testo classico della psicomotricità e di un progetto realizzato per la “Fondazione Golinelli” di Bologna.
Il ruolo dell’osservazione nella formazione: costruzione e svolgimento di un percorso psicomotorio educativo e preventivo
Alessandra Sansavini
Mediante l’osservazione condotta con procedure sistematiche si possono conoscere i comportamenti dei bambini che partecipano alle attività psicomotorie e comprenderne il significato cognitivo ed emozionale sulla base delle conoscenze teoriche possedute. A tal fine, è fondamentale conoscere le fasi e i processi dello sviluppo psicofisico, linguistico, comunicativo e relazionale del bambino.
ESPERIENZE
Linee evolutive della psicomotricità educativa e preventiva sul territorio bolognese
Luisa Formenti, Lucia Petroni
L’evolversi di un progetto di psicomotricità sia all’interno delle realtà educative e scolastiche, sia nei centri di psicomotricità, con il coinvolgimento attivo delle famiglie e in una logica di piena integrazione con i servizi territoriali per l’infanzia.
Il momento della rielaborazione del gioco nella pratica psicomotoria educativa
Lucrezia Bravo
Nell’ambito delle varie tipologie di gioco esplorabili nella pratica psicomotoria educativa possono essere valorizzate ed esplorate le vie della rappresentazione anche attraverso l'utilizzo di vari materiali polisensoriali, come stimolo alla narrazione di sé quale fertile momento di rielaborazione del vissuto ludico.
Storie d’acqua
Fabio Comunello, Eraldo Berti
Il rapporto dei bambini con l’acqua è quasi sempre felice: è un mezzo per giocare, esplorare, travasare, bagnare, dissetarsi, immergersi, inzuppare, colorare… Uno sguardo attento e sensibile all'espressività motoria dei bambini coglie e documenta l'emozione di scoprire e conoscere attraverso questo elemento naturale.
La parola ai genitori
Eliana Porretta
Un’indagine su un gruppo di genitori ci consente di cogliere ciò che essi sanno o hanno compreso del percorso psicomotorio effettuato dai propri bambini. Attraverso le risposte si conferma l’importanza dell’interazione tra la scuola e la famiglia ed emergono alcune criticità in relazione alla restituzione.
Psicomotricità e inclusione
Alessandro Bortolotti
L'attività psicomotoria conferma che chiunque si può giovare della sua efficacia inclusiva, a patto che l'intervento risulti riconosciuto. Nel caso in cui da parte dell'utenza siano poco chiari il ruolo e le aspettative dell'intervento, le pur valide ricadute formative rischiano di perdere in trasferibilità.
Formarsi alla sensibilità psicomotoria al nido
L’esperienza al nido “I Passerotti” di Bologna e le sue ricadute nelle pratiche educative quotidiane
Stefania Baldisserri, Erika Vassallo
In che direzioni e in che senso, dall'esperienza formativa sul gioco psicomotorio e sulle pratiche osservative nel Nido, emergono e si raccolgono segni “trasformativi” che la competenza e la sensibilità psicomotoria ha generato nelle pratiche educative che caratterizzano oggi il servizio.
Immaginare uno spazio: il centro “Tante lune” di Ravenna
Simona Scacco
Uno spazio ludico-educativo che si connota assumendo il punto di vista psicomotorio come sguardo trasversale in educazione, proponendo un metodo in grado di sostenere e innervare anche progetti “fuori dalla stanza”.