Andrea Canevaro

 

Che cosa hanno di speciale la scalinata del Vittoriale a Roma, la vita di una chiocciola, la quotidiana cura di sé? Il principio che l’educazione che si occupa di “bisogni speciali” molte volte non richiede speciali protocolli terapeutici o setting con particolari attrezzature, ma l’attenzione a cogliere nell’ambiente che ci sta intorno, nelle pratiche della quotidianità degli inaspettati ausili educativi.

 

Parole chiave: rieducazione, quotidianità, bisogni speciali, scaffolding

 

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Infanzia, n. 2 aprile-giugno 2019

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