Piero Bertolini e Franco Frabboni

 

Sul n. 1/1973 di Infanzia Piero Bertolini e Franco Frabboni tracciavano in questo articolo il profilo pedagogico di una scuola che essi definivano “alternativa”. Chiamarla scuola dell’infanzia, anziché scuola materna come allora veniva definita, non era un semplice cambio di nome: significava mettere al centro il bambino (l’infanzia, appunto) come protagonista attivo della sua educazione, e non la figura adulta vista come “materna”. Si trattava quindi di partire dall’idea di bambino e di bambina e su di essa costruire il profilo pedagogico della scuola e la professionalità di chi vi lavorava: “Un modello di bambino intellettualmente curioso, socialmente vitale, esteticamente desideroso di esperienze creative, ecc. In questo senso si tratta di puntare sulla formazione di un bambino che, per l’orientamento della sua personalità, può anche risultare scomodo alla scuola elementare”. Così scrivevano Bertolini e Frabboni.

Riproporre oggi la lettura di questo articolo, a distanza di 50 anni, ci fa riflettere su molti degli aspetti che troviamo descritti, come una sorta di Syllabus della nuova scuola dell’infanzia, a partire da quell’idea di “bambino scomodo”.

 

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Infanzia, n. 1 gennaio-marzo2024

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